Il Russell cala la ghigliottina sul Moreschi: le pagelle di Moreschi-Russell Omero
(A cura di Marcello Brescia)

Potrebbe sembrare assurdo che la prima scuola a dover salutare la MFC 2025 sia la stessa che il 2 giugno 2024 aveva toccato le stelle (e la coppa più ambita di Milano) nella magica cornice dell'Ernesto Breda. Ecco, il termine "scuola" usato al posto di "squadra" è tutto meno che casuale, e non è difficile intuirne il motivo. Dell'eccezionale Moreschi dello scorso anno è infatti rimasto praticamente solo il nome, essendo troppo grande il vuoto lasciato dai vari Treccozzi, Maullu, Lutea e compagnia bella. Ad approfittarne, dopo l'Einstein alla prima giornata, è stato un Russell Omero più tignoso e più furbo, probabilmente più mentalizzato su una partita a tutti gli effetti da dentro o fuori. I rossoneri hanno infatti approcciato meglio la gara, attaccando in maniera non troppo ordinata, ma ben più insistente rispetto al Moreschi, la cui strada si è fatta ancora più ripida dopo la
demenziale espulsione di Amadio per aver insultato l'arbitro. La ripresa ha visto tuttavia un canovaccio diverso; nonostante l'inferiorità numerica, sono stati i campioni in carica a trascorrere più tempo nella metà campo avversaria, senza però riuscire a riscuotere il bottino. Ancora più atroce dunque la rete che condanna il Moreschi all'eliminazione: su un calcio d'angolo battuto sul primo palo, è Benedetti a gonfiare la rete della sua stessa porta, colpendo goffamente il pallone nel tentativo di anticipare Mattias Mariani. Il

Moreschi 2025 è dunque l'ennesima conferma che giocare alla MFC con lo scudetto sul petto è un problema non da poco, come fu per il Vittorini 2023 (anch'esso fuori ai gironi) e per il Vittorio Veneto 2024 (eliminato prematuramente agli ottavi di finale). Sorride invece il Russell, che chiude il girone a 4 punti; soltanto una duplice vittoria del Parini contro il favoritissimo Einstein e un Moreschi già eliminato potrebbe impedire alla squadra di mister Mauri di entrare tra le migliori 16 squadre di Milano.
MORESCHI
Porta 6
Dezza 5,5
Lovisolo 6: sembra un po' impacciato all'inizio, ma si riprende, guidando il reparto arretrato con buona autorità.
Cesareo 5
Marchisio 5,5
Shamni 5,5
Zaramella 5: a centrocampo non riesce praticamente mai a dettare i tempi dell'azione e del gioco, commettendo diversi errori potenzialmente fatali in una posizione così delicata come quella.
Romano 5,5
Palotta 5,5
S.Mariani 6: nell'attacco di una squadra rimasta a secco di gol in due partite sembra quantomeno quello che ci crede e ci prova di più, pur senza grandi risultati.
Amadio 4: non stava neanche disputando una brutta gara, ma rovina tutto in pochi secondi. Non contento dell'ammonizione per aver calciato via il pallone a gioco fermo, non tiene a freno la lingua col direttore di gara, ricevendo un rosso diretto che inizia a scavare la fossa al Moreschi.
(Subentrati: Dell'Orto 6
Benedetti 5: entra in due sliding doors decisive per il destino della propria squadra. Oltre al sopracitato autogol, fallisce di testa da pochi metri una grossa occasione per pareggiarla in extremis.)
RUSSELL OMERO
Rossi 6,5
Micali 6,5: i due terzini del Russell disputano una buona prova. Se Pellitta è forse quello più attento in contenimento, Micali si distingue maggiormente per gamba e doti atletiche.
Casamento 6
Bujor 6
Pellitta 6,5
Spina 6
Ligu 5,5
Skoff 6,5: non sempre impeccabile nelle scelte e nelle giocate, svolge ugualmente un buon lavoro di fatica a centrocampo, ed ha il merito di scodellare in mezzo il pallone della vittoria.
Caslini 6,5: molto attivo nel primo tempo, durante il quale Marchisio e Cesareo non lo acchiappano praticamente mai. Cala inevitabilmente nella ripresa.
M.Mariani 6,5: si mangia un gol nel primo tempo, e a volte pecca di lucidità, ma la generosità non manca mai. A tratti fa reparto da solo, e l'autogol risolutivo di Benedetti porta anche la sua firma.
Fenizia 6: in una partita abbastanza povera di contenuto tecnico prova a lasciare per due volte il segno su punizione: al primo tentativo colpisce una clamorosa traversa, mentre il secondo tiro finisce alto di pochissimo