A un anno di distanza i rigori premiano il Cardano: le pagelle di Cardano - Vittorio Veneto
(A cura di Marcello Brescia)

Nonostante l'assenza di gol, lo 0-0 tra Cardano e Vittorio Veneto non potrebbe essere più ingannevole di così. Il punteggio a reti bianche nasconde infatti una partita intensa e ben giocata da entrambe le squadre, rimasta in bilico su un filo di equilibrio sottilissimo fino all'inevitabile epilogo dei rigori.
Ad approcciare meglio è stato probabilmente il Vittorio Veneto, che con la traversa colpita dalla testata di Coricelli su corner metteva in chiaro le proprie intenzioni già dopo pochi minuti. Riunno tuttavia non vuole essere da meno, e su una punizione dal limite dell'area centra il medesimo legno in maniera ancora più clamorosa.
Scambiatesi i primi convenevoli, entrambe iniziano a fare sul serio, in particolare il VV, ispirato dall'ennesimo grande assist di Tommaso Guastone, che pesca Ortona da solo davanti a Tagliaferro; il numero 9 è freddissimo nel dribblare il portiere in uscita, ma esita troppo a concludere l'azione, permettendo a Vighenzi di materializzarsi sulla linea di porta per stopparne il tiro.
Passata la paura dopo aver corso questo enorme rischio, il Cardano si ricompatta, subendo sempre meno fino all'intervallo. La ripresa segue a grandi linee lo stesso canovaccio del primo tempo, col Vittorio Veneto a rendersi più pericoloso ed un Cardano che continua ugualmente a dare la sensazione di poter colpire da un momento all'altro. A gonfiare la rete per primo però è il VV, con il solito Guastone Jr. a piegare la strenua resistenza di Tagliaferro; a vanificare il tutto però c'è la posizione di offside di Ortona sullo sviluppo precedente dell'azione, che mantiene dunque in vita il Cardano.
L'asse bollente tuttavia è sempre quello, Guastone-Ortona, con quest'ultimo che, qualche minuto
dopo, trovato nuovamente in verticale, non riesce proprio a fare il proprio dovere di killer, tentando un pallonetto soffocatogli da Tagliaferro in 1 vs 1. Col passare dei minuti è sempre più evidente che il Vittorio Veneto rischia di rimpiangere amaramente le proprie defaillances sotto porta, e per poco la beffa non arriva già nei minuti finali: su un cross a uscire di Vighenzi, Madera arriva in corsa e impatta bene il pallone col destro rischiando di replicare il gol di Eric Garcia a San Siro della sera precedente, spedendo la sfera fuori di poco. Coi portieri ancora imbattuti, non si può che andare ai rigori, che al Cardano riservarono un finale amarissimo lo scorso anno

nell'estenuante semifinale contro il Cremona. Dopo le impeccabili realizzazioni di Italiano e Tommaso Guastone, sul dischetto si presenta Vighenzi, il cui debole mancino viene facilmente bloccato da Pizzi, facendo sprofondare il Cardano nel terrore: l'errore del migliore in campo fino a quel momento sembra un segnale decisamente inequivocabile su chi sia destinato a passare il turno, specie vedendo la sicurezza con cui Giacomo Guastone portava poi in vantaggio il VV. Con Riunno freddissimo nel mantenere le distanze invariate, il terzo tiratore scelto da Formiga è Ortona, che con Tagliaferro ha un conto in sospeso; tuttavia, sul piattone aperto dal centravanti in maglia verde, il portiere del Cardano si allunga, negando l'angolo basso al pallone e ristabilendo la parità. Sia Bronzini che Balboni fanno il proprio dovere, e si arriva dunque al quinto giro, aperto dal destro chirurgico di Lanzalaco, che proietta tutto il peso del mondo sulle spalle di Gallo, obbligato a segnare per portare la serie a oltranza: tuttavia, purtroppo per lui, il suo tiro fiacco e centrale trova i piedi di Tagliaferro, buttatosi alla propria sinistra, ma ugualmente in grado di intercettare la sfera. Stavolta è dunque il Cardano a godere dopo i rigori, raggiungendo il Marie Curie in un quarto di finale per cuori forti.
CARDANO
Tagliaferro 7,5: dopo l'erroraccio all'esordio contro l'Agnesi, potrebbe aver appena riconquistato il posto da titolare con una prova da MVP. Esibisce una notevole padronanza nelle uscite, e dopo aver già tenuto a galla la barca nei tempi regolamentari si esalta ai calci di rigore, intercettandone ben 2 su 5.
Madera 6,5
Rubin 6,5: tiene la linea con autorità e anche con discreta pulizia, dimostrando che la classica transizione dal campo alla panchina ogni tanto può avvenire all'incontrario; da mister vero e proprio qual era l'anno scorso, è infatti diventato un allenatore in campo.
Vighenzi 7: solo il penalty fallito può intaccare in minima parte una prestazione davvero di alto livello come la sua. In ogni situazione di gioco il suo apporto è più che tangibile, e il suo salvataggio in extremis su Ortona lascia presagire che sarebbe stata la giornata del Cardano.
Italiano 6,5
Riunno 7: inanella voti alti da ormai 2 anni, e non fa nemmeno più notizia. Una sicurezza nei duelli e nelle situazioni in cui c'è da sporcarsi le mani, ma ciò non tragga in inganno: certe giocate, tra cui la traversa colpita su punizione, è roba per pochi anche dal punto di vista puramente tecnico.
Del Torto 5,5
Bianchi 5,5
Lanzalaco 6: ti dà sempre l'impressione che potrebbe fare qualcosa in più, visto che non sembra difettare di mezzi tecnici. Dopo una partita giocata inserendo e togliendo la spina, segna però un rigore pesantissimo, il quinto dei suoi, consegnando il matchpoint nelle mani (o meglio, nei piedi) di Tagliaferro.
Moschella 5,5
Greco 5,5
(Subentrati: Bronzini 6,5)
VITTORIO VENETO
Pizzi 6,5
A.Racu 6
G.Guastone 7: solito magistero difensivo, in compagnia del fido scudiero Pirri non fa passare neanche uno spiffero d'aria, e non si sottrae alle proprie responsabilità nella lotteria finale.
Pirri 6,5
Coricelli 6,5: non trova il modo di sganciarsi con la consueta efficacia (pur colpendo una traversa su calcio d'angolo nei primi minuti), ma si dedica alla copertura con applicazione e serietà.
Gallo 5,5
Balboni 6
S.Racu 5,5
T.Guastone 6,5: interpreta il ruolo di trequartista con più mordente che raffinatezza, pur non facendosi mancare qualche soluzione di fino. Neanche lui trema al momento del dunque.
Lanfranchi 6,5: dà un apporto frizzante sulla fascia sinistra, senza paura di rischiare la giocata e legandosi bene coi compagni.
Ortona 5: pomeriggio da dimenticare per il puntero del VV, inceppatosi per ben 2 volte al cospetto del gol, e ammaliato da Tagliaferro sul dischetto del rigore.
(Subentrati: Cocchia 5,5
Bottaro 6)