Il VV sfodera una prestazione vintage e ribalta i pronostici: le pagelle di Istituto Ettore Conti-Vittorio Veneto
(A cura di Marcello Brescia)

In un catino infernale, inevitabile vista la profonda rivalità tra due scuole separate da una decina di metri scarsi in Via Angelo De Vincenti, il Vittorio Veneto è tornato ad essere il padrone del proprio destino, oltre che di Segesta e dintorni. Eppure le premesse erano ben diverse; l'Ettore Conti infatti, arrivava allo scontro diretto da favorito, sia in virtù di un tasso tecnico lievemente superiore, e sia per i risultati precedenti al derby. Il VV era infatti stato fatto a fette dal cinismo del Marie Curie, squadra contro cui invece Pitrelli e compagni erano riusciti a giocarsela alla pari, ottenendo un buon pareggio. Sul campo, tuttavia, ogni possibile discorso al riguardo è stato totalmente spazzato via dall'entusiasmente crescendo della prestazione del Vittorio Veneto; a sbloccare una contesa fin lì
serratissima ci ha pensato la zampa di Ortona, risolutore di una mischia furibonda in piena area di rigore. Chiudere il primo tempo in vantaggio dà un notevole boost di energie mentali ai neroverdi, che ancora non sanno che il bello deve ancora arrivare. Lo stesso Ortona infatti, al rientro in campo, trova un gol praticamente inconcepibile per coefficiente di difficoltà, con un sinistro di controbalzo dalla linea di fondo. Il doppio svantaggio, arrivato oltretutto in maniera quasi ultraterrena, taglia definitivamente le gambe all'Ettore Conti, ormai in balia di una squadra che per qualche minuto sfiora l'onnipotenza calcistica; arriva infatti il 3-0 grazie a una grande combinazione Gallo-Barboni, e per il Conti è

ormai notte fonda. Neanche il penalty realizzato da Intini riesce a ridare un po' di speranze ai biancoblù, rimasti in 10 uomini di lì a poco per un'entrataccia di Valeri ai danni di Tommaso Guastone. Con i nervi ormai a fior di pelle, il Vittorio Veneto fa in tempo ad arrotondare ulteriormente il punteggio con Coricelli su azione da corner, prima di godersi i meritati festeggiamenti insieme ai propri tifosi. Occhio però a non abbassare la guardia: per quanto il divario tra le due squadre sembri abissale, il VV dovrà ipotecare il passaggio del turno lunedì prossimo contro il Tito Livio.
ETTORE CONTI
Timpano 5,5
Bisog 5: il suo crollo è forse quello che desta più scalpore, sapendo quanto sia solitamente solido ed affidabile. A sinistra tuttavia, il Vittorio Veneto a tratti fa letteralmente ciò che vuole.
Petruzzelli 5,5: è forse l'ultimo ad arrendersi nella difesa del Conti, lontana parente di quella ammirata nelle due partite precedenti.
Renelli 5
Maj 5,5
Valeri 4: non è in giornata, come del resto tutti i suoi compagni di squadra, rischia di chiudere il proprio torneo con un'espulsione inutile e demenziale, che stronca ogni possibile pensiero di rimonta.
Pitrelli 5,5
Intini 6: rende leggermente meno umiliante la sconfitta trasformando il rigore, ma anche lui a centrocampo deve alzare bandiera bianca.
Leotta 5,5
Zanardini 5,5: schierato da centravanti, lontano dalla sua amata fascia sinistra soffre un bel po', stritolato nella morsa di Pirri e Guastone.
Mongelli 5,5
(Subentrati: Zangrillo 6
Gabbala 5,5
Zambelli s.v.)
VITTORIO VENETO
Pizzi 6,5
A.Racu 6
Pirri 6,5: il potenziale offensivo dell'Ettore Conti è noto a tutti, ma a lui forse no, stoppando con baldanza gli attacchi di Zanardini e soci.
G.Guastone 6
Coricelli 7,5: la sua fisicità lo rende un avversario davvero spigoloso da affrontare, tant'è che il primo gol del VV nasce da una sua discesa lì a sinistra. Avendoci preso gusto a buttarsi in avanti, firma in prima persona il quarto gol, lasciato tutto solo su un calcio d'angolo.
Gallo 7: sa usare la spada nei momenti più caldi e ruvidi della partita, ma all'occorrenza anche il fioretto; ne è un esempio lo splendido assist per il 3-0 di Balboni.
Balboni 7: tanta corsa fondamentale per sorreggere il centrocampo, bravo a fiutare i possibili varchi sul lato destro del Conti e a inserirsi trovando la gioia personale.
S.Racu 6
T.Guastone 6,5
Cocchia 6
Ortona 8: due gol più diversi proprio non poteva farli; il primo è rocambolesco e quasi casuale, il secondo è a tutti gli effetti un colpo "Vanbasteniano", giusto per non fare paragoni impegnativi.
(Subentrati: Lanfranchi 6
Colangelo 6
Pozzobon 6
Maffi 6,5)